MAPPE BIOREGIONALI
Bio vuol dire vita, regione vuol dire luogo. Bioregione è per noi il luogo in cui viviamo.
Per conoscere il territorio in cui viviamo dobbiamo percorrerlo, dobbiamo saperci orizzontare, conoscerne le località, i luoghi. In altre parole dobbiamo poterne avere una rappresentazione mentale.
Dobbiamo cioé avere nella nostra mente una mappa, una carta.
Oggi è abbastanza facile trovare una cartina geografica di una regione o uno stato, una mappa coi sentieri di una vallata o di un gruppo montuoso.
Siamo nel campo della cosiddetta geografia e dei geografi. Storicamente questa competenza era appannaggio del principe “commerciante” o del principe “condottiero”.
Quella del geografo era in sostanza una professione a servizio dei potenti, che dovevano saper conoscere e padroneggiare i luoghi in anticipo, per poterli o conquistare militarmente e poi sottometterli economicamente. Non a caso l’ultima grande rilevazione cartografica fatta sul territorio italiano é stata realizzata alla fine degli anni trenta dall’Istituto Geografico Militare (I.G.M.). In quell’occasione è stata fatta una mappatura dettagliata di tutto il territorio nazionale e sono state realizzate le cosiddette carte topografiche al 25.000. Ogni centimetro di carta topografica rappresenta in sostanza 25.000 centimetri ti territorio.
Le carte topografiche dell’I.G.M. sono le più dettagliate fra le carte geografiche. Esse rappresentano molto bene la realtà attraverso le coordinate topografiche e le curve altimetriche. É possibile così identificare perfettamente una località. Ci sono poi i segni convenzionali: ci dicono, in sostanza, cosa c’è il quel territorio: abitazioni, ferrovie, cellette, strade, fiumi, boschi eccetera.
Ma quelle carte, come le carte stradali o le carte geografihe che troviamo sulle pareti o sui libri di scuola, non ci dicono altro. Al massimo possiamo intuire che in un determinato territorio, dove esiste abbondanza di legname, si sia sviluppata una tradizione tecnologica legata alla lavorazione del legno. Così come in una zona di mare o nei pressi di un grande lago, nel corso della storia, si è sicuramente sviluppata la pesca.
Ma ogni luogo è anche fatto di persone e di comunità, di eventi e di narrazioni, di incontri, di confronti e di scambi, di musiche e di suoni, di sapori e di odori, di colori e di tonalità, di esseri viventi e di esseri non viventi che, giorno dopo giorno, si manifestano attraverso innumerevoli espressioni. E gli esseri umani -in tutto questo quadro- sono sicuramente gli attori principali, anche se non gli unici. Le popolazioni locali hanno storie, lingue, tradizioni, soluzioni tecnologiche, usi e costumi che difficilmente una carta geografica o una carta topografica potranno mai rappresentare.
Progettare e disegnare, con i bambini e le bambine, una mappa bioregionale può essere una straordinaria attività di rappresentazione della realtà in cui si vive e si abita. É una maniera per trovare fin da piccolo “il senso di appartenenza al luogo in cui si vive”.
Come disegnare una mappa locale
“..Molti sono i metodi e le tecniche possibili, si può partire inizialmente da una base topografica certa (uno dei casi in cui la moderna topografia ci può aiutare) o dalla rappresentazione della nostra mappa mentale riferita al luogo in cui viviamo.
Nella nostra mappa non daremo limiti alle informazioni (che peraltro potranno aumentare nel tempo) oltre a quelle per noi fondamentali quali la posizione del nord, il sorgere e il calare del sole e della luna, i venti e le piogge dominanti, il fiume e la sua valle, le colline e le montagne, i coltivi, i tipi di suoli e di formazioni geologiche, il nostro paese o villaggio o città, le piante (isolate o raggruppate in boschi) e gli animali.
In seguito si possono ricercare particolari riguardanti i luoghi naturali (rocce di forma particolare, sorgenti) e quelli storico-archeologici (antiche chiese, castelli, casali, rovine …),storie orali, tradizioni religiose e laiche, canzoni, l’uso nella medicina popolare delle erbe selvatiche, proverbi e filastrocche, toponimi particolari (es. località “cerreto”, lì forse una volta c’era un bosco…), tutti elementi che possono narrarci la storia del luogo e che si possono riportare sulla nostra mappa per iscritto o con disegni vicino ai luoghi di riferimento.
Anche riguardo all’uso del territorio si può essere più precisi indicando i vari tipi di colture, le varietà di piante da orto o da frutto locali, i tempi di aratura, di semina e di raccolta (mietitura, vendemmia) sia per le specie coltivate che per quelle selvatiche (erbe e bacche).
Per la vegetazione si tratta di individuare quali sono le piante native (alberi, arbusti, erbe), i loro cicli (periodi di fioriturae di fruttificazione), l’uso tradizionale che ne è stato fatto nei secoli (artigianato, medicina popolare), la composizione dei boschi e delle siepi.
Per gli animali si tratta di individuare i mammiferi, gli uccelli, i rettili, gli anfibi, gli insetti (utili per l’impolllinazione delle piante), i loro habitat, i loro cicli vitali (accoppiamenti, nascite, periodo del letargo), l’arrivo degli uccelli migratori.
Infine, qualcosa che ci lega intimamente e in maniera unica al nostro territorio. I colori degli alberi da frutto e del bosco nelle varie stagioni, i suoi ricorrenti (il vento tra gli alberi del bosco vicino alla nostra casa, la pioggia, il canto dei vari tipi di uccelli) e gli odori particolari (per esempio le fioriture degli alberi da frutto).
Anche tutte queste informazioni potranno essere scritte o disegnate sulla nostra mappa, all’interno o all’esterno di essa, magari in una cornice di abbellimento.
La mappa potrà essere completata indicando ciò che di buono è stato fatto per la tutela del territorio (la creazione di un parco o di una riserva naturale, agricoltura biologica, un rimboschimento) o di negativo (locazione di discariche abusive di rifiuti, fonti di inquinamento delle acque).
Celebrare la diversità locale – E’ possibile mettere tutte queste informazioni su una carta o almeno una parte significativa di esse?
Pensiamo di sì, almeno a giudicare dagli ottimi lavori dal gruppo inglese “Common Ground” (Terreno comune) cha da anni in tutta l’Inghilterra si occupa della realizzazione di mappe locali chiamate “Parish maps” (mappe della parrocchia, la più piccola unità amministrativa inglese).
Il gruppo “Common Ground” realizza mappe locali non solo su carta ma anche con la tessitura, la pittura, la ceramica, la fotografia, i video, i giornali, spettacoli teatrali e canzoni, così da spronare la consapevolezza ecologica locale che ciascuno di noi, singolarmente o in gruppo potrà esprimere, anche artisticamente, nel modo che gli è più congeniale.
La mappa o le mappe realizzate potranno essere anche utilizzate per delle mostre, così da coinvolgere un maggior numero di persone possibile ed ottenere anche ulteriori informazioni(1).
(1) Cfr. Jacqueline Fassero e Stefano Panzarasa
in GAIA newsletter N°4 1997, c.p. 25 – 00018 Palombara Sabina (ROMA)
MAPPE BIOREGIONALI
BIOREGIONALISMO E CULTURA LOCALE
Uno dei modi più appropriati per affrontare le tematiche della multiculturalità, della multietnicità è l’ipotesi bioregionalista. Il bioregionalismo è un modo di intendere il nostro vivere. E’ uno stile nei rapporti con gli altri e nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. Per noi, oggi, significa vivere qui, nel nostro piccolo territorio con gli occhi, la mente e il cuore aperti al pianeta terra, anzi all’intero cosmo. Per questo qaundo parliamo di bioregionalismo noi abbiamo in testa l’idea di un localismo cosmopolita. Bioregionalismo non è federalismo e tantomeno regionalismo. E’ qualcosa di più. Quel “bio” in più è il riconoscere il valore vitale, universale di ogni luogo, di ogni piccolo territorio del nostro pianeta.
La bioregione è:
* una realtà, un luogo in cui vivono e sono presenti le persone, giocando ognuno la propria parte insieme agli altri, con consapevolezza. E le persone si esprimono con le tradizioni, i riti, l’arte, i modi di abitare, le produzioni culturali, i costumi. E’ quella che definirei la prospettiva etnica.
* l’ambiente in cui per migliaia di anni sono convissute insieme componenti animali, vegetali e minerali. E’ in altre parole la componente ecologica.
* un territorio, cioè una catena montuosa, una vallata con le sue specifiche caratteristiche, un bacino creato da un fiume. E’ quel che definiamo il punto di vista geografico.
* una parlata, usati dai viventi, tramandata di generazione in generazione, arricchita da nuovi idiomi, studiata e formalizzata in alfabeto e grammatica. E’ quella che definirei prospettiva socio-linguistica.
Ognuno di noi è parte parte della propria bioregione, una realtà che nasce sul crinale, che si spinge sulle rive dei fiumi per giungere talvolta in piena riviera. In questo tragitto, segnate dal corso dei fiumo, le realtà si diversificano, ma rimangono componenti etniche, ecologiche, geografiche e linguistiche strettamente collegate. E’ indubbio che in ogni caso il filo che unisce questa realtà è l’esperienza vissuta dagli abitanti di quel particolare luogo, con la sua storia, la sua cultura e la sua ecologia. Questo significa che esistono tante bioregioni?? Certo! Quando gli uomini, aggregati in comunità, vivono in armonia con tutti gli altri, creando situazioni di reciproco equilibrio, ci troviamo in un ottica bioregionalista. Nel corso della storia le comunità umane non solo si sono adattate al proprio ambiente. Spesso ne hanno alterato gli equilibri e le dinamiche interne, favorendo l’insorgere nell’ambiente di vere e proprie patologie. Di queste malattie ne sono rimaste vittime le stesse comunità. Pensiamo alla forma organizzata della “grande città”, all’industrializzazione forzata, al traffico stradale. Come se non bastasse, in questi ultimi tempi assistiamo alla sbornia collettiva di pubblicità, di consumo e di invito al “compra – usa – getta”. Siamo alla spasmodica ricerca di produzione, di profitti e di accumulo. Bioregionalismo significa invece “ridivenire nativi”, ritrovare cioè la dignità di porre al centro della nostra vita valori fondamentali come la solidarietà, la semploicità, il mutuo sostegno, l’arte del giocare, nel rispetto profondo di quelle realtà di cui siamo fondamentalmente parte: la terra. Con questa consapevolezza in seno, siamo più che mai convinti che la soluzione dei problemi globali, quelli che investono l’intero pianeta, inizia proprio dal nostro piccolo posto, dalla nostra bioregione.
RETE BIOREGIONALE ITALIANA
La Rete Bioregionale Italiana, nata nella primavera del 1996,è un insieme di gruppi, associazioni, comunità e singole persone che condividono líidea bioregionale e in prima persona, nel proprio luogo, si danno da fare per praticarla.
La Rete è un “terreno comune” per condividere idee, informazioni, esperienze, progetti ma anche emozioni, al fine di sviluppare forme e pratiche – culturali, sociali, spirituali, politiche ed economiche – appropriate di vita in armonia con il proprio luogo, la propria bioregione, le altre bioregioni e líintera terra.
La Rete è ispirata dal concetto di bioregione, aree omogenee definite dallíinterconnessione dei sistemi naturali e dai viventi che le abitano. Una bioregione è un insieme di relazioni in cui gli umani sono chiamati a vivere e agire come parte della più ampia comunità naturale che ne definisce la vita.
Segreteria nazionale Giuseppe Moretti
Str. Digagnola, 24 . 46027 Portiolo (MN)
telefono: 0376/611265 | email morettig@iol.it
BIOREGIONE ALTO GARDA | Oscar Simonetti, Loc. Campo, 7 – 37010 Brenzone (VR) – tel: 045/6590036
BACINO IDROGRAFICO DEL SARCA-GARDA-MINCIO
Vincenzo Benciolini, Palù dalla Pesenata, 37010 Colà di Lazise (VR) – tel: 045/7590990 . email: vincenzo.benciolini@tiscali.it
BIOREGIONE BACINO FLUVIALE DEL PO
Giuseppe Moretti, Str. Digagnola, 24 46027 Portiolo (MN) – tel: 0376/611265 . email: morettig@iol.it
BIOREGIONE ALTO OLONA | Carlo Salmoiraghi, Via Leopardi, 18 int.38 –21047 Saronno (VA) – tel: 347/4313611 email: casalmo@tin.it
LIGURIA E BASSO PIEMONTE | Renato Pontiroli e Manù, Borgo Cerri, 17030 Erli (SV) – tel: 340/4933825 . email: boscoselvatico@gmail.com
LIGURIA | Chiara e Massimo Angelini, Via E. De Amicis, 3/18 – 17100 Savona – tel: 347/9534511 . email: scrivi@quarantina.it
BIOREGIONE VALLE DEL SAVIO
Elena Avanzini/Maurizio Castellucci, Via Staffette Partigiane, 220 – 47020 Gattolino di Cesena (FC) . email: vidrem@libero.it
TOSCANA | Massimo Toccafondi, Loc. il Termine, 59025 Cantagallo (PO) . email: vanessaniso@libero.it
ALTA TOSCANA E SARDEGNA | Mario Cecchi, “Avalon”, Via delle Valli, 184 – 51015 Montevettolini (PT)
BIOREGIONE VALLE DEL TEVERE
Jacqueline Fassero, Loc. Piedimonte – 00018 Palombara Sabina (RM) – tel: 0774/634303 . email: jackiejulien@alice.it
Silvana Mariniello, L.go A. Missiroli, 13 – 00151 Roma – tel: 06/5371184 . email: salva.selve@quipo.it
Stefano Panzarasa, Via dei Portici, 39 – 00010 Moricone (RM) – tel: 0774/605084 . email: bassavalledeltevere@inwind.it
Alessandro Curti, C.P. 15 – 06070 Colle Umberto (PG) – tel: 333/1607740 . email: pruneto.g@libero.it
Anna Maria Di Santo, P.zza Martin L. King, 10 – 06088 Santa Maria degli Angeli (PG) . email: euannella@hotmail.com
BIOREGIONE ALTO CHIASCIO | Etain Addey, “Pratale” Vallingegno – 06024 Scritto (PG)
BIOREGIONE COLLINE METALLIFERE
Francesca Mengoni, Podere Petraia, 58020 Ghirlanda/Massa Marittima (GR) tel: 0566/902925 . email: tacaumbra@libero.it
BIOREGIONE TUSCIA | Paolo D’Arpini, Via del Fontanile, 12 – 01030 Calcata (VT) – tel: 0761/587200 . email: circolo.vegetariano@libero.it
BIOREGIONE PARTENOPEA | Gino Sansone, “Lab. La Stella”, Rampe Petraio, 17 – Vomero – 80127 Napoli – tel: 340/7830920
BIOREGIONE DEI FIUMI TRIGNA E TRESTE | Francesco D’Ingiullo, Casetta dei Buoi, 66050 Palmoli (CH) – tel: 329/8064297
SUD PENISOLA E SICILIA | Elena Di Cristo, Via S. Antonio, 15 – 86071 Pizzone (IS) – tel: 0865/951504 – 333/1198625
BIOREGIONE RUBICONE | Gianfranco Zavalloni e Fabio Molari www.scuolacreativa.it
LETTERATURA BIOREGIONALE
Rete Bioregionale Italiana, La Terra Racconta: Il bioregionalismo e l’arte di disegnare le mappe locali (a cura di Panzarasa S.), ed. AAM Terra Nuova, 1997
AA.VV, Verso Casa: una prospettiva bioregionalista, ed. Arianna Editrice, 1998.
AA.VV. Poesie per la Madre Terra, Gaia Newsletter, 1997.
Naess A., Ecosofia, red Edizioni, Como, 1994.
Addey E., Incontro di Primavera della Rete Bioregionale Italiana, Gaia Newsletter, 1999.
Berg P.,.Sale K, Snyder G, Bioregione: nuova dimensione per l’umanità, Macro Edizioni, 1994.
Bioregione Bacino Fluviale del Po (poster), Lato Selvatico newsletter, 1999.
Curti A., Ai Margini del Villaggio Globale (Tesi di Laurea, inedita), 1996.
Fassero J., La Danza della Terra – il lato selvatico della poesia, Macro Edizioni, 1996.
Lawless G., Poesie, ed. Gaia Newsletter, 1998.
Lawless G., Ascoltando la voce del gufo, ed. Rete Bioregionale Italiana, 1999.
Lawless G., Caribouddhism, Ed. Arcobaleno Fiammeggiante, Napoli, 2000.
Mc Harg I., Progettare con la natura, franco muzzio editore, Padova, 1989.
Mander J.&. Goldsmith E., Glocalismo: Líalternativa strategica alla globalizzazione, Arianna Editrice,1998.
Panzarasa S., Un Antico Futuro – Le radici del bioregionalismo nella civiltà neolitica dell’Antica Europa, Ed. Gaia newsletter, Rete Bioregionale Italiana, 2000.
Panzarasa S., Pianeta Terra. 300 anni – Un percorso di educazione ambientale e di azione locale. Dalla civiltàdell’Antica Europa alle reti ecologiche, Ed. Gaia newsletter, 2000.
Koller J., The Bone Show (poesie), Rete Bioregionale Italiana, 1999.
Koller J., Close to the Ground – Vicino alle Origini, Ed. Arcobaleno Fiammeggiante, Napoli, 2000.
Sale K., Le Regioni della Natura – La prospettiva bioregionalista, ed. Eleuthera, 1985.
Sakaki N., Con i piedi nel fango, Ed. Rete Bioregionale Italiana, 2000.
Snyder G., La Grana delle Cose, Ed. Gruppo Abele, Torino 1987.
Snyder G., Nel mondo selvaggio, red edizioni, Como, 1992.
Snyder G., Ri-abitare nel Grande Flusso, Rete Bioregionale Italiana, Arianna Editrice, Bologna
Inoltre sul sito www.italiachecambia.org è possibile scaricare articoli sul bioregionalismo di Edoardo Zarelli, mentre a quest indirizzo www.filosofiatv.org/ sull’ecologia profonda e il buddismo di Paolo Vicentini.
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE SUL BIOREGIONALISMO
Ampia documentazione su ecologia profonda e bioregionalismo (libri, riviste, video e musica)
Le finalità del “Centro” sono essenzialmente di:
– far conoscere l’idea bioregionale;
– raccogliere ogni tipo di materiale – libri, riviste, opuscoli, audiocassette – sia italiani che esteri e renderli disponibili ad una diretta consultazione;
– fornire su richiesta fotocopie del materiale: articoli, riviste, ecc;
– redarre, aggiornandolo, un catalogo dei testi più significativi, diviso in 3 parti:
* Testi bioregionali
* Testi di Gary Snyder
* Materiale di ispirazione ecocentrica, con particolare riferimento ai popoli nativi e dell’ecologia profonda.
c/o Giuseppe Moretti (vedi Bioregione Bacino Fluviale del Po)
VIDEO, MUSICA E ARTIGIANATO
Berg Peter & Goldhaft Judy, Incontro sul Bioregionalismo (video), Gaia Newsletter, 1994.
Fango, Visioni, CD + libretto testi, di J. Fassero e S.Panzarasa, 2000
La Danza della Terra, spettacolo di poesie e canzoni a cura di J.Fassero e S. Panzarasa (vedi Riferimenti locali).
Il Canto della Terra, incontro con la poetessa Rita Mestokosho, popolo Innu (Canada) (video), WWF Castelli Romani (RM), con la partecipazione del gruppo Fango, 2000.
La Ceramica della Dea, laboratorio di ceramica ispirato allíarte neolitica dell’Antica Europa, di Stefano Panzarasa (vedi Riferimenti locali)
Ciapasogn Testi in lingua romagnola di Fabio Molari e musiche de “I musici” della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli
CASE EDITRICI
Arianna Editrice, Via Caravaggio, 34, 40033 Casalecchio (Bologna), tel./fax: 051/560452. Sito Web: www.ariannaeditrice.it
Edizioni Arcobaleno Fiammeggiante, c/o Ass.Arcobaleno Fiammeggiante, Vico S. Pietro a Maiella, 6 – 80058 Napoli – Bioregione Partenopea – Terra delle Sirene. Tel. 0811455026
Edizioni Lilliput(Casa Editrice virtuale), sito: http://digilander.iol.it/paolocoluccia
Pubblicazioni in Sintonia
GAIA Ecologia – Nonviolenza – Tecnologie Appropriate
via Germazzo 189 – 47023 Cesena (FC)
email: ecoistituto@tecnologieappropriate.it sito web http://www.tecnologieappropriate.it
AAM Terra Nuova,rivista ecoalternativa
c.p. 199 – 50032 Borgo S.Lorenzo (FI).
Tel.fax: 055/8456116. Sito Web: http:// www.aamterranuova.it – e-mail: info@aamterranuova.it
ALP,newsletter in lingua piemontese
Via Vercellotto,3 -13014 Cossato/Cossa (BL)
Bullettin, organo del Circolo Vegetariano di Calcata
c/o Circolo Vegetariano VVTT,P.zza Roma, 22 – 01030 Calcata (VT). Tel. 0761/587200 – Bioregione Tuscia
Cir, Corrispondenze ed Informazioni Rurali,
c/o Mario Cecchi, Avalon, 51010 Monte Vettolini (Pistoia)
Ecotour, sito di turismo ecologico e cultura olistica – Associazione ATNA
sito Web: http://ecoturismo.supereva.it – e-mail: paolbut@iol.it
c/o Paolo Buttiglieri, Via Coni Zugna, 9, 38100 Trento, tel.: 0461/932358
Gaia newsletter, ecologia profonda, bioregionalismo e poesia
Via Piedimonte, 00018 Palombara Sabina (RM) – Bioregione Bassa Valle dei Tevere. Tel. 07741634303,
e-mail: monti.lucretili@tiscalinet.it(presentazione di ogni numero sul sito http://ecoturismo.supereva.it
La Raccolta, notiziario dellíAssociazione Arcobaleno Fiammeggiante
c/o Ass.Arcobaleno Fiammeggiante, Vicolo S. Pietro a Maiella, 6 – 80058 Napoli
Bioregione Partenopea – Terra delle Sirene. Tel. 0811455026
Lato Selvatico,appunti per un nuovo-antico vivere bioregionale e selvatico – notiziario della Rete Bioregionale Italiana, via Bosco, 1 06 – 46020 Portiolo (MN) – Bioregione Bacino Fluviale del Po. Tel. 03761611265, e-mail: moretti@iol.it